Alla scoperta dei borghi fantasma della Liguria

i borghi fantasma della Liguria

La Liguria, oltre alle splendide Cinque Terre e alle isole incontaminate, ai giardini botanici di Hanbury e al popolare acquario di Genova, è anche la terra di alcuni straordinari borghi fantasmi sospesi nel tempo e caratterizzati da un fascino misterioso e suggestivo: un vero e proprio patrimonio storico, artistico e archeologico.

Visitarli equivale a fare un tuffo nel passato che consente di riscoprire “un piccolo mondo antico”. I borghi fantasmi della Liguria sono luoghi abbandonati dai loro abitanti e che, col tempo, hanno inevitabilmente acquisito un aspetto spettrale e misterioso. Scopriamoli insieme!

  • Balestrino: si tratta di un piccolo borgo della provincia di Savona, collocato su uno sperone roccioso nei pressi di Loano. Esso è composto da 4 distinte frazioni, una delle quali è completamente disabitata dagli anni sessanta dello scorso secolo. La popolazione cominciò a trasferirsi, in quanto Balestrino fu classificato, a torto, come area a rischio idrogeologico: addirittura si disse che il colle su cui sorgeva sarebbe franato nel giro di poco tempo. Balestrino, in realtà, non è mai franata e oggi appare come una suggestiva gosth town, dove le antiche case sono state “ripopolate” dalla vegetazione che si è insinuata al loro interno. Questo borgo, lo ricordiamo, è stato scelto come set della pellicola “Inkheart”.
  • Canate di Marsiglia:questo delizioso borgo di falegnami, che fu edificato nel XII secolo e che è una frazione del comune di Davagna, è ubicato nella provincia genovese a 600 metri sul livello del mare. Alla fine degli anni ’40 esso era abitato da circa 150 persone, poi, nel giro di qualche anno, in seguito alla costruzione di una strada che lo metteva in comunicazione con la frazione di Marsiglia, se ne sono andati tutti, trasformando Canate nella gosth town che oggi tutti conoscono. Ciò che colpisce a prima vista di Canate sono le graziose casette dotate di piccoli terrazzi con ringhiere decorate in ferro intarsiato e le scale rivestite in ardesia: particolari che evocano l’immagine delle persone che hanno abitato quei luoghi.
  • Luega: è una frazioncina del comune di Montoggio, che si trova in provincia di Genova. Le case che ancora la costellano sono realizzate in pietra e legno e sono dotate di piccoli balconi in ferro battuto: esse esercitano un grande fascino sui visitatori, riuscendo a trasportarli in un batter d’occhi in una dimensione passata. In una di esse sono addirittura ancora presenti i mobili che arredavano la cucina. Il nome del borgo, con buone probabilità, deriva dal termine dialettale “luvega” che vuol dire “luogo umido”.
  • Riola: minuscola frazione del comune di Torriglia (provincia di Genova), Riola è un altro borgo disabitato che può essere raggiunto percorrendo una strada sterrata e tortuosa, la quale mette in comunicazione Donetta e Pentema. Delle abitazioni che costituivano il vecchio paesino non sono rimasti che pochi ruderi, i quali, tra l’altro, sono stati quasi del tutto ricoperti dalle piante rampicanti.