I Contarini furono i proprietari più importanti della villa. Famiglia nobile di Venezia, ebbero 8 Dogi e 44 Procuratori. L’edificio sorge a Piazzola sul Brenta presso Padova, sopra le rovine di un antico castello di epoca cinquecentesca. Fu iniziato nel 1546. Le statue sopra i pilastri sono opera dello scultore veneto Antonio Tersio. I musicisti si sistemavano sul ballatoio dell’auditorio, mentre il pubblico ascoltava dal salone. Questa disposizione è stata studiata per ottenere un’ottima acustica.
La sala delle 4 stagioni è così chiamata per gli affreschi che raffigurano le stagioni con rustico realismo. Qui è rappresentato l’Inverno. Nella sala degli strumenti, i Contarini vi tenevano i loro strumenti musicali. Oggi sono sistemate antiche mappe appartenenti all’Archivio Storico.
Si procede poi lungo la Scala dei Giganti, così chiamata per i grandi affreschi che spesso richiamano l’arte della musica.
Nella galleria delle conchiglie, le pareti sono ricoperte di conchiglie del mare Adriatico. Gli ornamenti risalgono al 1700. Il pavimento è costituito da minuscoli sassi e all’ingresso è disegnato lo stemma Contarini.
Le pareti della sala della caccia rappresentano scene di caccia. Gli affreschi del 1600 sono stati rifatti da Marzio Moro nel 1860, mentre nella sala delle arti e delle scienze si trova uno dei più famosi affreschi della Villa: l’Ipocrisia che si toglie la maschera.
Le Cariatidi, nell’omonima sala, sono ornamenti architettonici: una figura umana atteggiata a sostenere una mensola, un balcone o un’ architrave. Il nome deriva dalla mitologia greca.
Il parco è molto grande, contiene un piccolo lago con un isolotto. Nel lago sono allevate varie specie di cigni, anatre ed oche, mentre il parco è ricco di piante ad alto fusto di notevole valore botanico. Sono contrassegnate con cartellini posti sul tronco. Accanto alla Villa sorgono le foresterie un tempo destinate all’alloggio degli invitati, oggi sedi di negozi e residenze private.