La fotocamera migliore per immortalare un safari

Riuscire a organizzare un safari non è una cosa da tutti i giorni, è una esperienza che merita di essere non solo vissuta, ma anche immortalata, per questo non ci si può dimenticare di mettere in valigia una macchina fotografica. Per fotografare paesaggi ed emozioni in modo perfetto e con immagini nitide non si può affidare a una fotocamera qualunque.

Quali sono, allora, i migliori dispositivi che vale la pena di prendere in considerazione a tal scopo? Una menzione particolare spetta alla Canon G3X, che garantisce uno zoom elevato indispensabile per catturare le espressioni degli animali, anche in primo piano, oltre che per riprendere la fauna più lontana. L’obiettivo arriva a 600 mm ed è abbinato a un sensore da 1”: difficile trovare qualcosa di meglio sul mercato.

La velocità e la compattezza

Non è superfluo mettere in evidenza che, nel corso di un safari, ci si può imbattere in animali che si muovono rapidi: come gestire la velocità delle bestie della savana coniugandola con il desiderio di fermare la loro bellezza in scatti unici e indimenticabili?

La G3X in questo senso offre tutte le doti che si potrebbero desiderare, dal momento che, una volta accesa, permette di puntare, di impostare lo zoom e di scattare nel giro di brevissimo tempo. Anche chi non è un fotografo professionista ha l’opportunità di apprezzare le qualità di questa macchina, che per di più ha il vantaggio di non presentare dimensioni eccessive. Insomma, per i turisti che si cimentano in foto amatoriali può essere esagerato portare un teleobiettivo, anche per i disagi che la sua presenza creerebbe dal punto di vista della maneggevolezza e del trasporto. Questo modello di Canon è una delle bridge superzoom più piccole e, dunque, più comode: finisce nella sua custodia in neoprene che può essere portata al collo anche per lungo tempo senza risultare ingombrante né affaticare.

La semplicità di utilizzo

Un ulteriore elemento di cui è opportuno tenere conto nella valutazione delle fotocamere digitali è la semplicità di utilizzo, imprescindibile per chi non è un fotografo professionista e deve acquisire dimestichezza con un mondo che non è il suo.

Sul piano delle possibili regolazioni e delle impostazioni, la G3X non è così diversa da una reflex: si può decidere se scattare in manuale completo, in semi-manuale con l’impostazione automatica di specifici parametri o in automatico. In pratica, dopo un pomeriggio di prove è facile diventare esperti dei tanti settaggi garantiti da questo apparecchio.

I punti deboli

Occorre essere consapevoli anche dei potenziali punti deboli di questo dispositivo di Canon: quello principale può essere identificato nell’assenza del mirino elettronico, che si potrebbe rivelare utile in situazioni in cui la luce è molto forte.

Naturalmente il mirino può essere aggiunto in seguito, ma vale la pena di considerarne con attenzione il costo. La G3X si fa perdonare, comunque, grazie alla qualità dei filmati che permette di realizzare: anche senza il 4K, ci si può accontentare con piacere di video in Full HD 1080 perfetti sotto tutti i punti di vista.

Come fotografare in un safari

Una volta scelta la fotocamera, è bene imparare a comportarsi da fotografi: quello del safari è un contesto particolare, che richiede poche ma importanti cautele da seguire. Per esempio, non si può fare a meno di una consistente scorta di pazienza, specialmente perché non è detto che gli animali siano sempre esposti e ben visibili, in attesa di lasciarsi fotografare.

Bisogna, d’altro canto, essere pronti, perché nella savana è questioni di attimi, e se si perde il momento giusto si rischia di mangiarsi i gomiti per gli anni a seguire. Sul piano tecnico, i primi piani dovrebbero essere realizzati in modo da riempire il frame: così facendo, la resa sarà molto gradevole. Ovviamente, è bene non lasciarsi ammaliare dalla voglia di zoom a tutti i costi: le foto di contesto non fanno mai male, e permettono di osservare gli animali nel proprio ambiente.