Pisa in due giorni, itinerario turistico

Pisa è una delle città più apprezzate in Italia. In un itinerario in Toscana, che magari comprende anche altre città toscane, quali Lucca, Livorno e Firenze, può essere utile riservare un paio di giorni alla visita della città. Ecco tutto ciò che è possibile vedere a Pisa in un itinerario di due giorni.

La Cattedrale rappresenta la testimonianza del prestigio e della ricchezza raggiunti dalla repubblica Marinara di Pisa al culmine del suo splendore. La sua costruzione va dal 1064 al 1118 (64 anni) e fu progettata dall’architetto Buscheto. Per finanziarla fu utilizzato un decimo del bottino acquisito con la presa di Palermo e delle Isole Baleari. All’interno numerosi dipinti dell’altare maggiore sono attribuiti al Giambologna. La facciata è in marmo grigio e bianco con la zona inferiore costituita da arcate e quella superiore da quattro ordini sovrapposti di loggette.

L’ingresso è assicurato da tre portali in bronzo provenienti dalla bottega del Giambologna e sistemati nel 1595 in sostituzione degli originali distrutti in quell’anno da un disastroso incendio. Il soffitto del XVII sec. a cassettoni lignei dorati è opera dei maestri fiorentini Domenico e Bartolomeo Atticciati. Lo spazio interno si suddivide in cinque navate ed è molto luminoso grazie all’impiego del marmo bianco e grigio.

Il pulpito è opera di grande pregio di Giovanni Pisano realizzato tra il 1302 e il 1310, ricco di sculture e decorazioni.  Il lampadario che pende dal soffitto dell’altare maggiore fu utilizzato da Galileo nei suoi esperimenti per la formulazione delle leggi sull’isocronismo del pendolo. L’originale si trova nella cappella Aulla in Camposanto ed è diverso e molto più piccolo.

Visita di Pisa in due giorni, la Torre pendenteLa Torre costituisce il campanile del duomo. La sua famosa particolarità di essere pendente a causa del terreno cedevole, ne ha fatto uno dei monumenti più famosi al mondo. È alta 53 metri e pende quasi quattro metri rispetto la verticale. Un intervento di conservazione avviato nel 1990 ne ha arrestato la progressiva inclinazione. La pendenza cominciò già durante la sua costruzione iniziata nel 1173 tanto che i lavori furono sospesi al quarto livello fino al 1260, quando si decise di completarla risolvendo il problema con la modifica dell’asse dell’edificio per cui dal quarto al settimo livello la torre assume una configurazione concava.

Il Battistero di S. Giovanni è il più grande del genere in Italia con la sua circonferenza di ben 107 metri ed un’altezza di 54. Collocato davanti alla facciata della cattedrale, la sua costruzione iniziò nel 1152 su progetto del maestro Diotisalvi. Rimase per molto tempo incompiuto, finché verso la fine del XV sec (dopo circa 300 anni) fu terminato con la costruzione della cupola coperta con tegole rosse verso il mare e con lastre di piombo verso terra. E’ probabile che questa differenza di copertura sia dovuta a mancanza di denaro così come l’assenza di affreschi nel soffitto che originariamente erano stati previsti.

La pendenza del Battistero: anche questa struttura è leggermente inclinata in direzione della Cattedrale, a conferma del terreno cedevole.

Da vedere a Pisa anche il Cimitero Monumentale: fu iniziato nel 1277 da Giovanni di Simone. La tradizione fa risalire l’evento al trasporto a Pisa di “Terra Santa” proveniente dal Golgota, ma è più probabile che sia stato costruito per raccogliere i numerosi sarcofagi, molti di epoca romana, accumulati presso la Cattedrale e poi riutilizzati per i personaggi più prestigiosi della città.
La costruzione fu interrotta più volte e terminata nel 1464 (187 anni). Ha forma rettangolare. All’interno assomiglia a un chiostro con arcate in stile gotico. Il prato centrale raccoglieva le tombe più importanti, mentre sotto le arcate trovavano posto le personalità minori. La risistemazione dell’Ottocento mise al coperto tutti i sarcofagi, liberando il prato. Con la seconda guerra mondiale il Campo Santo fu gravemente danneggiato e perse gran parte dei numerosi affreschi. L’opera di restauro iniziò subito ed è ancora in corso. Nonostante i lavori, appare molto trascurato con tratti chiusi, impalcature e un vago senso di abbandono.

Il Museo dell’Opera del Duomo si affaccia anch’esso su Piazza del Duomo all’interno di un edificio duecentesco un tempo adibito a sala del Capitolo della Cattedrale. Tra le sculture vi sono pezzi antichissimi, opere originali del Battistero, la porta in bronzo originale di S. Ranieri, il Grifone in bronzo di fattura islamica bottino di guerra, opere di Giovanni Pisano, reliquiari, libri miniati, riproduzioni degli affreschi del Camposanto andati distrutti con il bombardamento del 1944.

Piazza dei Cavalieri è la sede del potere temporale, come invece piazza dei Miracoli è il centro religioso di Pisa. Qui in epoca romana risiedeva il Foro della città. Durante la Repubblica Marinara qui alloggiava il Capitano del Popolo. Con l’avvento della signoria fiorentina dei Medici la piazza fu dedicata all’Ordine dei Cavalieri di S. Stefano. Il Vasari modificò l’antico Palazzo del Popolo nel Palazzo dei Cavalieri, attuale sede della Scuola Normale di Pisa. La facciata è tutta decorata e in alcune nicchie ospita i ritratti dei granduchi di toscana.

La chiesa di S. Maria della Spina è un piccolo edificio sul lungarno. Fu costruita nel 1230 e poi ingrandita nel XIV sec. La posizione originaria era sul greto dell’Arno, vicino ad un ponte distrutto nel XV sec da un’alluvione. Nel 1871 fu smontata e ricostruita nell’attuale collocazione. Esternamente è ricca di guglie e statue. L’interno è semplice e spoglia con alcune pitture di pregio. La reliquia della Spina che ha dato il nome alla chiesa vi fu portata nel 1333, ma poi trasferita nel XIX sec nella chiesa di S. Chiara.

La chiesa di S. Caterina di Alessandria si trova in piazza Santa Caterina. L’architettura riprende i temi del romanico pisano espressi nella cattedrale. La sua costruzione inizia nel 1251 per terminare nel 1300. Ha una ricca dotazione artistica di pittori pisani. L’interno è stato ristrutturato nel XVII sec. La cattedra in legno contiene quella da cui avrebbe predicato San Tommaso.